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  1. ~ g i o r g i a•
     
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    Grazie mille ragazze!!! veramente...
     
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  2. giulia96zerina
     
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    CITAZIONE (~ g i o r g i a• @ 15/7/2011, 13:15) 
    Grazie mille ragazze!!! veramente...

    Di nnt!!!Ma figurati ;)
     
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  3. patty89
     
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    CITAZIONE (~ g i o r g i a• @ 12/7/2011, 13:40) 
    Grazie mille patty, mi fa piacere che ti piaccia! =)

    :) aspetto il prossimo capitolo :yuppi:
     
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  4. ~ g i o r g i a•
     
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    CAPITOLO IV



    Il telefonino squilla imperterrito nonostante sia mattina presto ed io mi ritrovi ancora nel mio bel lettone morbido, avvolta dalle lenzuola.
    Rispondo senza nemmeno controllare chi è il mio interlocutore.
    “Si sono io....” salto immediatamente sul letto. Sorpresa. “Si certo! Arrivo fra una mezz'ora! Grazie mille. Arrivederci.”
    Scendo dal letto velocemente, ed altrettanto rapidamente mi infilo sotto la doccia. In pochi minuti sono pronta, afferro un biscotto al volo ed esco di casa.

    Mi ritrovo davanti ad un palazzo tutto a vetri, nel centro della città. Lo osservo dall'alto al basso. Nella parte più alta, una targa enorme: “EMI” già solo il nome, mette soggezione. Finestre con vetri a specchio, e nel momento in cui scendo alla mia altezza, mi fermo. Mi fisso per un secondo, “Sicurezza Jules” penso. Lancio un'ultima occhiata alla mia figura, ed ammetto a me stessa di non essere poi così male.
    “Buongiorno, prego mi dica!” La receptionist, mi ferma all'entrata.
    “Buongiorno, sono Jules De Nardi, il signor Rizzo mi aspetta.” affermo tamburellando nervosamente sul bancone dell'ingresso. La ragazza di fronte a me, compone velocemente il numero e dopo aver richiesto conferma mi lascia salire.
    “Quarto piano, studio 9”. La ringrazio per la cortesia e mi avvio incerta, e forse lo ammetto anche un po' impaurita. E' il sogno che ho sempre avuto, e se mi sfumasse sotto il naso, ci resterei davvero male. Esco dall'ascensore e lo studio 9 è proprio davanti a me. Mi fermo un attimo, prendo un enorme sospiro cercando di rilassarmi e una volta preso coraggio busso.
    Una voce all'interno mi invita ad entrare, e così faccio. Davanti a me, un uomo sulla quarantina, molto affascinante, il contrario di quanto avessi immaginato. Mi siedo, e a questo punto mi sento molto più tranquilla al constatare che si tratta anche di una persona molto spiritosa, e cordiale.
    Il colloquio dura poco meno di 5 minuti, il restante tempo lo trascorro parlando di me. Di quanto amo la musica, di quanto mi piace il cinema, lo spettacolo e le motivazioni che mi hanno spinto a iscrivermi al DAMS. Al termine di tutto, mi sento sollevata, allungo il mio braccio, decisa a dare l'ultima buona impressione, che però non serve.
    “Bene Jules, penso di poterlo dire già adesso, abbiamo esaminato il materiale che ci ha mandato, e tutti abbiamo convenuto che hai talento, e che se indirizzata potrai far molto bene. Domani puoi cominciare. Ti facciamo sapere in quale sede dovrai andare!” Mi apro in un sorriso luminosissimo, sono troppo felice per questo lavoro. Anche se si tratta di una cosa temporanea, ma mi permetterà di entrare in contatto con la musica più da vicino. Cioè...mi sarà permesso di entrare nella sala mixaggio, e affiancare i vari tecnici che ci lavorano, potrò vedere come nasce, si sviluppa, e cresce un cd. E sarà emozionante.
    Saluto ancora in preda all'estasi ed esco dall'ufficio. E' stato più semplice di quanto credessi, e nel momento in cui realizzo tutto, mi trovo per terra!
    “Ahia!” alzo lo sguardo incontrando quello dell'altro incidentato. Un attimo di silenzio.
    “Ao, aridaje! Ma ce l'hai con me?! Dimmelo se vuoi uscì con me, non c'è bisogno che ogni volta cadi, o mi rovesci qualcosa addosso!!!” mi porge la mano, aiutandomi ad alzarmi.
    “Io eh?! Sei te che stai sempre dove sono io. Mi intralci la strada!” sentenzio mettendo su un finto muso. Aggrotta la fronte pensieroso prima di iniziare a parlare.
    “Piuttosto, che ci fai qui? Questo è territorio mio, mi sembra...” alza il sopracciglio, scrutandomi.
    “Ma veramente da oggi è anche il mio!” affermo sicura di me, e so che in quel momento gli occhi mi brillano esattamente nello stesso modo in cui brillavano qualche secondo prima quando io stessa avevo appreso la notizia.
    “Ma che canti pure te? Mo te devo pure controllà come rivale? ” domanda iniziando a camminare per il lungo corridoio ricoperto di moquette grigia.
    “Che? No no, non canto. Potrei esser denunciata per danni otorini. Non ci tengo grazie!” scoppia a ridere voltandosi nella mia direzione, che ero rimasta ferma davanti alla porta.
    “Mbè che voi fa? 'Sto caffè...lo vogliamo prende o devo far richiesta scritta?” domanda, con quel sorriso stampato sul viso che farebbe venir voglia di sorridere a chiunque.
    “Potresti sai...” concludo scuotendo la testa, incamminandomi verso lui. “E comunque sono qui perchè mi hanno appena dato un contratto a tempo per seguire la produzione di un cd. Sarò nella parte tecnica e non vedo l'ora!” asserisco con quella punta di euforia che non mi ha abbandonata.
    E non so come, un secondo dopo aver pronunciato tutto questo, mi ritrovo stretta fra le sua braccia. Un abbraccio amichevole, ma allo stesso tempo intimo. Inspiro il suo profumo con tutta la mia forza, imprimendolo a vita nella mia mente. Lo sento, che è sincero ed in questo momento non esiste popolarità. Mi allontano a fatica da lui, da quel contatto che per un momento mi ha fatto provare dei brividi. Lo guardo dritto negli occhi, ed in quel momento riesco a vedere Matteo. Solo Matteo, e la sensazione dentro me è indecifrabile. Mi fa male lo stomaco, lo sento attorcigliarsi, e sento la gola arsa. Mi perdo in quel marrone per un istante, ed il suo sorriso mi riporta poi improvvisamente alla realtà.
    Getto un'occhiata all'orologio e quasi mi viene un colpo. “Cavolo è tardissimo, avevo promesso a mia madre che passavo alla posta e fra mezz'ora chiude! Grazie per il caffè, salutami Thomas appena lo vedi!” concludo rapidamente, ed altrettanto velocemente mi do alla fuga.
    Quell'uomo mi destabilizza. Non ho mai provato niente di simile. Tra le sue braccia mi sembrava di esser tornata a respirare aria pura. Aria a pieni polmoni. Quel sorriso mi da una carica immensa. E non so se sono pronta a dipendere così da qualcuno, che tantomeno neanche conosco bene.
     
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  5. »Ica«
     
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    *_* mio dio *_*
     
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  6. ~ g i o r g i a•
     
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    Grazie mille Fede!!! **
     
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  7. R0by93
     
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    Bellissimo *_*
     
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  8. ~ g i o r g i a•
     
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    Grazie Roby!!! **
     
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  9. giulia96zerina
     
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    Bellissimo *_*
     
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  10. ~ g i o r g i a•
     
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    eeee ma grazie mille davvero. <3
     
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  11. aLicE_ve
     
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    Bella bella bella! :) Mi fa morire quando Matteo dice: "Ao, aridaje! Ma ce l'hai con me?! Dimmelo se vuoi uscì con me, non c'è bisogno che ogni volta cadi, o mi rovesci qualcosa addosso!!!" e anche quando dice "Mbè che voi fa? 'Sto caffè...lo vogliamo prende o devo far richiesta scritta" :lol: :lol:
     
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  12. ~ g i o r g i a•
     
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    ahahahahahah beh si, diciamo che mi viene bene essendo di Roma, per cui le espressioni sono un pò quelle. Son contenta ti sia piaciuta!!! Grazie per il commento **
     
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  13. Silvy93_za
     
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    Ahahahah bellissime le battute in romensco! :D
    E' MERAVIGLIOSA *____*
     
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  14. ~ g i o r g i a•
     
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    Grazie mille ancora!!! **
     
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  15. ~ g i o r g i a•
     
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    Arriva il 5 capitolo. Buona lettura, e credo che dal prossimo qualcosa si movimenti...

    CAPITOLO V



    Vi siete mai chiesti se esiste o meno un destino?
    Se quello che ci succede è deciso
    da noi, o da qualcuno che ha disegnato un
    piano diverso da quello che immaginiamo?
    Il destino, esiste ed è quel bastardo
    che tutti crediamo sia,
    o invece...ogni tanto ci mette una buona
    parola, e tutto va per il meglio.



    Primo giorno di lavoro. L'ansia ormai mi sta divorando, ho paura di dare l'impressione di una pivella, e proprio non mi andrebbe giù. So il fatto mio, è vero, ma in un mondo come questo, pieno di squali pronti ad attaccarti è difficile venir fuori con la propria personalità.
    Parcheggio il motorino davanti alla sede in cui mi hanno inviata, e qualche secondo dopo sono dentro al palazzo. Mi guardo intorno ancora incredula. Mi sembra davvero di vivere un sogno. Appena sorpasso la porta di ingresso dello studio in cui dovrò lavorare, ciò che mi accoglie è il silenzio. Assordante. Insostenibile. Mi aspettavo di vedere tutti in fermento, tutti in movimento, presi ad andare da una parte all'altra. Una frenesia continua. Invece tutto è fermo, i presenti si voltano a guardarmi, fissandomi come fossi un alieno. Rimango immobile sulla porta, ancora incerta sul da farsi, mi sento messa in soggezione, mi sento come se stessero osservando un pezzo di carne inanimato, finchè un ragazzo, forse qualche anno più grande di me mi si avvicina sorridendomi. In quello stesso istante mi rilasso leggermente, ma più che un sorriso di risposta, metto su una smorfia tra il rilassato ed il preoccupato.
    “Piacere sono Emanuele, ma tutti mi chiamano Lele!” stringe la mia mano, deciso, ed io ricambio la stretta altrettanto forte.
    “Ciao, io sono Julia ma tutti mi chiamano Jules” sorrido finalmente più tranquilla.
    “Bene, allora tu sei la famosa stagista! Ti stavamo aspettando!” mi fa cenno di seguirlo tra le varie postazioni. A primo impatto tutti mi sembrano molto sulle loro, presi dal lavoro. Forse sarà più difficile di quanto avessi pensato. Per fortuna Emanuele, mi resta accanto tutto il tempo. Credo abbia intuito la mia soggezione, probabilmente ci è passato anche lui.
    “Ti giuro che non sono sempre così, dagli modo di conoscerti. Gli stagisti a volte vengono visti come incapaci, ma tu dimostra che sai fare quello che è richiesto e vedrai andrà bene.”
    Sospiro profondamente, davvero perplessa. Comincio ad avere seriamente paura di non riuscire a farmi valere.
    “Ehi, senti ma chi dobbiamo seguire? Cioè intendo...l'artista!” domando curiosa. Si perchè ancora non mi è parso di vedere nessuno di famoso.
    “Eh un duo! Sono simpaticissimi, saranno qui a momenti!” sorride portandomi poi nella postazione che mi spetta. In mezzo ai tecnici del suono. Di fronte a me la sala di incisione, due microfoni e due cuffie in attesa solo di essere indossate.
    “Ragazzi, lei è Jules la nostra stagista. E' molto brava!” al contrario del restante ufficio, i ragazzi mi fanno sentire fin da subito parte di loro. Mi abbracciano e mi danno il benvenuto, e finalmente la paura che fino a poco prima regnava dentro di me, svanisce quasi del tutto. Mi siedo vicino a Tom che inizia a mostrarmi tutti i vari mixer.
    “Buongiorno ragazzi!” mi volto incuriosita, deve essere il famoso cantante. Thomas è davanti a me, sorrido salutandolo.
    “Ma buongiooooornoooo!!!” gli fa eco una seconda voce. So già chi aspettarmi e infatti eccolo qui.
    “Non ci posso credere, tu mi stai seguendo!” lo anticipo prima che lui possa dirmi qualcosa.
    “Ma io devo registrà l'ep acustico...tu che stai a fa?” domanda abbracciandomi, oramai, siamo quasi amici.
    “Io sono la stagista, per cui ti starò tra i piedi fino a che non scapperai a gambe levate!”
    “Non scappo....” mi accarezza dolcemente il viso e in quel momento mi sento le gambe venir meno.
    Mi riprendo velocemente prima di perdere davvero il controllo di me stessa.
    “Fossi in te non ne sarei così sicuro. So essere una vera rompipalle!”
    “Oh beh, in rottura di palle Matteo non lo batte nessuno!” interviene Thomas provocando la risata generale di tutti, mentre invece Matteo finge di metter su un broncio da offeso.
    “Ok ok è vero...sono un tantino rompi scatole...succede quando si è single da 8 anni!”
    Continuo a ridere come una matta, mi sto divertendo e le sensazioni negative iniziali sembrano essere solo un lontanissimo ricordo.

    Fine giornata, sono veramente a pezzi, non sento quasi più niente, e ho la melodia delle loro canzoni fisse in testa, penso di averle ascoltate per più di cinquecento volte. Normalmente mi sarei già stancata ed invece tutto mi sembra dannatamente perfetto. Tra le altre cose, avere Matteo perennemente nei dintorni mi fa stare bene. Ora non riesco più a vederlo solamente come il mio cantante preferito, non lo vedo più come quell'idolo impossibile, mi sembra di essere a contatto con un mio amico. Mi sembra che quel muro tra fan e artista sia crollato. Riesco a vedere la persona singola, non l'artista. Mi piace, mi inizia a piacere davvero. E non so se sia meglio così.
    Mi stendo sul letto, prendo il cellulare e chiamo Ali per raccontarle tutta la giornata e soprattutto per dirle che è proprio con Loro che devo avere a che fare e che, quella foto se vorrà potrà farla quando vorrà.
    “Ali, non sai con chi devo lavorare...” le dico in un sussurro appena risponde. Probabilmente insonnolita.
    “Con chi? Non saranno mica...” è incredibile come riesca a capirmi così velocemente.
    “Si, proprio loro...” la mia amica, urla di felicità al telefono, quasi stonandomi. “Si ma Ali c'è un problema enorme.” le rivelo sinceramente.
    “Quale?”
    “Eh, è la terza volta che ci incontriamo e io sto decisamente perdendo la testa. Mi piace, mi piace la sua simpatia, la sua leggerezza, il suo parlare...come devo fare? Se me ne innamoro seriamente è la mia fine!!!” confesso sempre più preoccupata.
    “Jules, ti prego, non ti fa 'ste seghe mentali ora...ce li hai ad un passo, piuttosto datti da fare per farmi rivedere Thomas...e poi, anche se te ne innamori chi ti dice che non possa andare?”
    “Ali, ma stai farneticando? Ti rendi conto delle stronzate che dici? Comunque vabbè, evito di farmi i castelli in aria va...ci sentiamo domani!!!” la saluto.
    “Ok, ma cerca di farmi ri- incontrare Thomas ti prego, buonanotte” attacca ancor prima che riesca a risponderle. E pochi minuti dopo mi addormento, dolcemente, pensando a Lui.
     
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127 replies since 11/7/2011, 01:57   995 views
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