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~ g i o r g i a•.
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Ok, ci provo, sperando che vi piaccia e che riesca a portarla a termine. Duuuuuunque, il titolo è banale, ma spero che la storia non lo sia altrettanto. Buona lettura, e intanto...grazie a chi leggerà. CAPITOLO I
“ Se c'è una cosa che ti piace, corri a prenderla.
È inutile aspettare..sta scappando lentamente”
Perdermi, e perdermi,
e perdermi,
poi ritrovarti...
perderti per ritrovarti qui
ancora! ”
E' una giornata infernale, il caldo inizia a farsi sentire e a diventare quasi insopportabile. Cerco di farmi spazio tra la folla, spintonando qua e là, distrattamente biascico delle scuse ai passanti che vengono irrimediabilmente travolti. Con un braccio trascino la valigia e con l'altro mi sposto un ciuffo di capelli, caduto sulla fronte. Corro impazzita, terrorizzata dalla possibilità di perdere la coincidenza per Roma.
Appena raggiungo la carrozza, mi tranquillizzo per un secondo, prendendo un bel respiro prima di salire. Finalmente mi rilasso appena trovo uno scompartimento libero e mi siedo sulla poltrona, pronta ad aspettare 4 ore circa prima di raggiungere la mia bella Roma. Mi è mancata in questo periodo di studio a Urbino. Ho la pausa dagli esami, e ho deciso di tornare a casa. Già, perchè il ritorno in famiglia è sempre un modo per rigenerarsi e ricominciare con quella dose di energia giusta per ingranare bene la marcia.
Sbuffo ancora una volta: “Mamma che stanchezza!!!” esclamo ad alta voce rivolta a me stessa. Poggio la testa sulla spalliera socchiudendo leggermente gli occhi, decisa a rilassarmi completamente. Proprio in quel momento, la porta scorrevole dello scomparto, scivola rumorosamente costringendomi a riaprire nuovamente gli occhi. Davanti a me la figura di un ragazzo, alto, magro...nascosto da un cappello nero e dei ray ban scuri. Quasi impossibile vedere il suo viso.
Si guarda intorno disorientato, alla ricerca di qualcosa, prima di avvicinarsi spedito a me. “Scusa quel posto è il mio!” esclama con tono serio. Nella voce un accento tipico della zona romana, particolare che non mi sfugge. Sposto lo sguardo sullo sconosciuto. “Ci sono altri 3 posti, perchè proprio questo?” Il tipo, con un gesto secco, allunga il braccio facendo mostra di un pezzo di carta. “Vedi che c'è scritto? Posto 10. Quello dove sei seduta tu è il mio posto.”
Scosto leggermente la testa, in effetti, sulla poltrona bello cucito in oro c'è il numero 10. Mi alzo, scocciata e svogliata, sedendomi proprio di fronte a lui.
Per tutta la durata del viaggio non fa che smanettare con il suo I-phone, prima ci gioca, poi fa qualche chiamata, risultando a volte, anche fastidioso.
Eppure non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Lo fisso a lungo cercando di scrutare qualche suo piccolo particolare, cercando di intravedere i suoi occhi da sotto quelle lenti scure che coprono metà viso. L'unica cosa sicura è che ha un bellissimo sorriso, contagioso, ed un tono di voce davvvero particolare. Di quelli che ti risuonano nella testa anche quando c'è il silenzio. Di quelli che continuano a tartassarti anche quando sei ormai a casa, lontana da tutto quel trambusto.
Abbasso appena in tempo lo sguardo, proprio nel momento in cui questo strano tipo alza il suo verso di me, l'ho scampata per un pelo. Ci mancava che mi beccasse intenta a fissarlo imbambolata e poi la figuraccia si sarebbe sprecata.
Lo sento soffocare una risata e non so perchè, istintivamente tiro su la testa e nello stesso istante un raggio di sole schiarisce le lenti scure degli occhiali.
Ed in quel momento, riesco ad intravedere i suoi occhi. Sicuramente scuri, calamitanti. Sorridono insieme alle labbra, e non so come mai mi sento travolta da una sensazione del tutto nuova. Riesco a mettere un po' a fuoco la sua reale immagine, e di sicuro non è quel tipo che ti colpisce per la bellezza indiscutibile. E' più quello che può essere definito “un tipo”. Che ti coinvolge mentalmente, e poi dopo...anche fisicamente!
Spalanco gli occhi, appena mi rendo conto dei pensieri che sto facendo, e con uno scatto mi tiro su dalla poltrona cercando di non risultare troppo impacciata. Ma chissà perchè ho la sensazione che sia troppo tardi e che il colorito sulle mie guance mi abbia già tradito.
Uno scossone e il treno si arresta, ed io finisco erroneamente addosso al ragazzo che prontamente mi solleva. Cerco di balbettare qualche scusa prima di alzarmi cercando l'equilibrio giusto per tirare giù la valigia. Ebbene si, siamo a casa, o meglio sono a casa.
Scendo quei pochi gradini del treno, e mio fratello è già li pronto ad accogliermi in un abbraccio. Nel momento in cui mi stringe, il mio sguardo cerca tra la folla lui. E nello stesso istante in cui lo trovo, si volta verso me...un sorriso.... -
»Ica«.
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bellaaa! Continua 
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giulia96zerina.
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Bellissima Giorgia continuaa! 
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~ g i o r g i a•.
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Oooooh gia due lettrici. Che bello!!! Grazie mille, sisi appena scrivo il secondo ve lo posto!! <3 . -
giulia96zerina.
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Oooooh gia due lettrici. Che bello!!! Grazie mille, sisi appena scrivo il secondo ve lo posto!! <3
ok
se vuoi puoi leggere anche il mio racconto:la loro storia mi farebbe molto piacere 
un bacione!! 
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~ g i o r g i a•.
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Certo!!!
Ne devo recuperare parecchie di storie =). -
aLicE_ve.
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Davvero un bel inizio! 
Mi hai messo già curiosità, complimenti!
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~ g i o r g i a•.
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Grazie Alice!!! ** . -
~ g i o r g i a•.
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CAPITOLO II
Arrivo a casa, e appena poso la valigia accanto al letto, mi squilla in cellulare. Rispondo già consapevole di chi si trovi dall'altra parte.
“Aliiiiiii, ciao! Come staaaaai?” domando alla mia migliore amica.
“Bene io!!! Ma tu quando intendevi dirmi che saresti tornata? Ti vedo eh...”
Mi alzo dal letto, avvicinandomi alla finestra e la vedo lì. Affacciata alla sua che guarda nella mia direzione. Alzo il braccio per salutarla e lei ricambia, scoppiando a ridere, mi è mancata. Cavolo se mi è mancata. Lei è quella a cui faccio riferimento in qualsiasi momento, qualsiasi evento io stia vivendo, positivo o negativo che sia. Lei è la mia donna!
“Oh ascolta...stasera c'è il concerto degli Zero Assoluto al Foro Italico, che facciamo andiamo?”
“Non mi va...sono stanca, ho il viaggio sulle spalle...vorrei solo and...” la mia amica mi blocca sul nascere la contestazione.
“Ma è gratis!!!” ribatte lei euforica.
“Ho capito, può essere pure gratis ma io ho sonno...” in questo momento desidero solo prendere il letto, sdraiarmici su e abbandonarmi tra le braccia di Morfeo.
“Non esiste Jules! Muovi il culo e andiamo stasera, è una vita che li aspetto...” fa una pausa intensa prima di proseguire “Ed anche tu a dir il vero...”
Già, ci siam trovate tantissime volte, in passato, sedute su un divano, o sul letto a guardare i video ed ascoltare la radio, i cd. Eravamo delle vere fans, ma poi il tempo, lo studio, il cambio di città e tutti i vari pensieri, mi hanno permesso di concentrarmi molto meno su questa mia passione. Non l'ho abbandonata del tutto, anzi...a dir il vero compro sempre tutto ciò che li riguarda, ma sono molto meno fissata.
“Ok ok, va bene. Andiamo a 'sto benedetto concerto! Ma poi mi devi sopportare se mi partono i commenti su Matteo, non voglio sentire alcun tipo di lamentela!!!”
Alison scoppia a ridere dall'altro capo del telefono, sa a cosa mi riferisco. “Ok! Affare fatto Ju.”
Chiudo la chiamata, rimanendo con l'appuntamento sotto casa per le 19.00, il tempo di una doccia, di una rinfrescata, una sistemata e via si parte.
In poco tempo raggiungiamo lo stadio in cui si terrà il concerto, ci compriamo qualcosa da mangiare e con nostra enorme sorpresa, la prima fila è ancora libera! Ci fiondiamo come delle matte alla conquista di un posticino attaccate alla transenna. Nel momento di decidere, improvvisamente ci dividiamo. Una a destra e l'altra a sinistra.
Tocco la transenna con la mano, come se avessi appena conquistato un trofeo, la coppa della vita. Mi guardo intorno e Ali non c'è. Dove cavolo sarà finita?! Prendo il telefono e la chiamo. Siamo due idiote, riusciamo a perderci anche in uno spazio minuscolo.
“Dove sei?” le chiedo appena prende la chiamata.
“Lato Thomas, tu?” domanda incuriosita.
“Lato Matteo ovvio!!!” rispondo entusiasta. “Sto pure in prima fila, non c'è nessuno davanti a me, solo lui e il palco. Per cui, sbrigati e raggiungimi!”
“Non ci penso minimamente Ju, io sto qui dal lato di Thomas!”
“No allora, spiegami...mi hai voluto trascinare qui al concerto, sapevi che ero stanca, mi hai abbonato anche la possibilità di far commenti osceni su Matteo e tu, ora, te ne stai dal lato Thomas? Beh...” nemmeno finisco di parlare che mi sento qualcuno prendermi per una spalla. Mi volto, innervosita.
“Beh?” mi incita a continuare.
“Beh bella stronza!!!” termino, poi ci abbracciamo e scoppiamo di nuovo in una risata.
“Tanto dalla parte di Thomas non si vedeva niente...lo vedo meglio qua.”
Ci avviciniamo,dividiamo quel poco di spazio che c'è e per il momento siamo felici. Passiamo il resto del tempo a suon di cazzeggio finchè non cala la sera, e dopo una interminabile attesa inizia il concerto.
Salgono tutti e due sul palco...inizia “Perdermi” con la sua intro elettronica che scalda gli animi e scatena i corpi. Tutti a saltare, Matteo incita la folla a ballare e cantare.
Ballo anche io, canticchiando la canzone, lasciando che la musica mi scorra nelle vene, abbraccio di tanto in tanto la mia amica ed insieme ci lanciamo in un duetto fantastico. Nel momento in cui la musica finisce torna il silenzio.
“Buonaseeeeera, ciao Romaaaaaaa!!!”
Ecco qui, sto per avere un collasso, ma di quelli proprio brutti. Solo in questo momento collego tutto e non capisco se ho le allucinazioni o se invece è tutto vero.
Alzo la testa, lo guardo lì sul palco. La sua voce mi buca il cervello, mi trapana l'anima. Le luci del palco riflettono sul suo viso e incredibilmente ho un deja vù. Una scena già vista...
E' lui. Torno alla mente a stamattina, sul treno. Quel raggio di sole, quella voce incredibilmente familiare, quell'accento così spinto.
Do una gomitata alla mia amica, che ride alle battute di Matteo, e nel momento in cui la scuoto si volta nervosa.
“Ahia....!!!”
“Zitta...zitta ti prego, ho appena capito....” mi blocco, incredula.
“Che...che hai capito?!”
“Ho appena realizzato che....” alzo lo sguardo di nuovo sul palco e lui è lì. A pochi centimetri da me che mi fissa. Spalanco gli occhi!
“Benedetto Signore...mi dici che cavolo hai capito? Mi sto innervosendo...!!!”
“Oggi, credo di aver fatto il viaggio da Firenze a Roma con Matteo Maffucci nella stessa carrozza, e.....non lo sapevo!” dico tutto d'un fiato.
“Che coooooooooooooooosa?!” domanda Ali.
Annuisco, ancora incredula e non ancora sicura di ciò che ho capito. Mi sembra così strano.
Torno con lo sguardo sul palco, decisa a godermi il resto della serata. Sicuro...una botta di fortuna così non mi ricapiterà mai più.
E per il resto della serata, continuo a vivere, vivere di musica. Della loro musica. E i miei occhi sono incollati alla figura di quel ragazzo magro, dal sorriso splendente e dagli occhi che brillano e godono della vita. Lui.. -
»Ica«.
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ADOROOOOOOOO!!!!!!!!! . -
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Ooooooooooooooooooooooh GRAZIE Fede!!! **. -
giulia96zerina.
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Fantasticoooo! . -
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Grazie mille Giulia =) . -
patty89.
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wow bellissima
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Grazie mille patty, mi fa piacere che ti piaccia! =) .
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