Matteo su Vanity Fair

A me piaceva molto di più quella di prima,poi mi ci ero affezionata...
Era pure una foto scattata da Thomas... *_*

Ciao ragazze, ecco il nuovo articolo di Matteo su Vanity Fair - numero 13 - del 6 aprile 2011.
Davvero bello Complimenti al Mister.


Io ho paura (e non soltanto del nucleare o di Gheddafi)
Terremoto, tsunami, catastrofe nucleare, Gheddafi... Sarò anche un tipo suggestionabile, ma nelle ultime settimane motivi per dormire preoccupati ce ne sono. Così, l'altra notte, con le coperte fin sotto il naso e un braccio sotto il cuscino, ho raginato un po' sulle paure. Le mie, ovviamente.
Tanto per cominciare, mi spavento ancora il buio, quello pesto, come nella mia stanzetta, quando ero piccolo. Ricordo che la salvezza era una lucina attaccata alla presa, con una palla che si illuminava di blu. Ma ho anche paura degli insetti, dei cani- a volte dei gatti -, di correre con la macchina. E ho paura di volare. Più aerei prendo, più peggioro.
Non so che cosa mi succeda ogni volta, ma tutta quella tranquillità dei passeggeri, persi nella lettura di libri e giornali, mi fa impazzire.
Non c'è niente che mi possa calmare, tranne - qui mi sento davvero bimbo - quando sull'aereo c'è una star del cinema, un ministro, un mega imprenditore. Insomma, uno famoso. Dentro di me partono pensieri folli tipo:
"Lui non può morire così, quindi mi salverò anch'io". Non a caso, il viaggio più tranquillo della mia vita è stato un Roma-Milano con a bordo "La" rockstar:
Mick Jagger. Essendo un immortale, per la propietà transitiva lo sono stato anch'io. Per i 50 minuti di volo.
Ma non è tutto. Ho paura di invecchiare male, rincoglionirmi senza accorgemene, e innamorarmi di una stronza.
Ho paura di abituarmi a tutto, sorridere meno, arrabbiarmi di più. Ho paura quando parlo in inglese:
Non lo so, e mi sento scemo. E poi ho paura quando mi telefona mio padre la sera tardi. In quei due secondi che ci impiego per rispondere, penso a qualsiasi cosa. Tutte brutte.
La lista è così lunga che cerco di nasconderla fra le cose più intime, sperando di poterla dimenticare. Anche se, a pensarci bene, parlarne - scriverne - rende tutto più facile e affrontabile. Bu!

Nuovo articolo sul numero 17 del 4 maggio.
Vivere cent'anni? Comincia a goderti quello che hai oggi.

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