EUROPEI

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  1. vale'85
     
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    Questa nun la sapevo... xD
     
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    Euro2012, comincia l'avventura. Prandelli: "Voglio entusiasmo e qualità"



    "Cercheremo di lavorare sulla qualità del gioco per valorizzare i nostri attaccanti". Così l'allenatore della Nazionale Cesare Prandelli nella prima conferenza stampa a Coverciano, sede del raduno azzurro in vista degli Europei 2012. "Vogliamo creare un clima di grande entusiasmo - spiega il ct - con la voglia di essere a disposizione ed essere generosi, perchè così si possono affrontare tutte le situazioni con più facilità".

    "Per quanto mi riguarda bisogna capire bene le qualità dei giocatori a disposizione per garantire poi i risultati attraverso il bel gioco. Andiamo a vivere un evento unico, con la massima tolleranza e disponibilità ad affrontare ogni argomento. La gente ci seguirà se faremo bene e tramsettermeo certi valori".

    "Chiellini? Bisogna aspettare i nuovi accertamenti, la sua disponibilità a venire 3 giorni prima per sottoporsi alle cure la dice lunga", ha spiegato il Ct. "Vuole bruciare le tappe, sottoporsi ad ulteriori allenamenti per recuperare prima".

    "Juve ko in Coppa Italia? Di fronte c'era un Napoli motivatissimo che si giocava la stagione. La Juve forse non si aspettava un Napoli così arrembante e non mi sono stupito di come sia andata". Al timore di avere dei giocatori della Juve stanchi e un pò appagati, Prandelli replica: "Arrivano giocatori che hanno vinto, che sono migliorati molto e che hanno la consapevolezza di poter essere protagonisti una una competizione così importante".

    "Il futuro? La squadra ce l'ho, spero di fare l'allenatore almeno fino ai primi di luglio...", risponde il Ct. Il riferimento è ovviamente alla speranza di arrivare in fondo alla competizione in Polonia e Ucraina. Sulle polemiche dei mesi scorsi sugli stage negati dalle squadre di serie A, Prandelli replica: "Io ora voglio solo mettermi alle spalle le polemiche e pensare a lavorare bene. Abbiamo poco tempo e dovremo fare il massimo, io conto solo sulla voglia dei miei ragazzi che mi hanno sempre fatto capire di voler essere presenti e fare parte di questo gruppo".
     
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  3. *marica*
     
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    Si scommette sui campioni in carica
    Spagna favorita per la vittoria finale





    I bookmaker non hanno dubbi: questo Europeo è una sfida a due tra la Spagna, campione d'Europa e del mondo in carica, e la Germania già vincitrice di tre tornei continentali. Proprio come quattro anni fa, quando le due squadre si sfidarono nella finale di Vienna. L'Italia è solo al quinto posto, a pari merito con l'Inghilterra e preceduta da Olanda e Francia. Poche chance, infine, per Portogallo e Russia.
    A pochi giorni dal via di Euro 2012 impazzano le scommesse su chi vincerà. La squadra favorita è la Spagna, quotata 3,50. Già campione quattro anni fa in Austria e Svizzera, la squadra di Del Bosque non può che partire in pole position dopo il trionfo ai mondiali 2010 in Sudafrica.

    L'unica squadra che, secondo i bookmaker, potrebbe dare del filo da torcere alle Furie Rosse è la Germania, quotata 4. I tedeschi potrebbero avere la meglio grazie alla voglia di rivincita del compatto gruppo del Bayern di Monaco sconfitto poche settimane fa dal Chelsea in finale di Champions League.

    Un bis dell'Olanda, già campione nel 1988, è dato a 8 mentre l'eventuale terzo successo della Francia è quotato a 11.

    Si dividono il quinto posto l'Italia di Prandelli e l'Inghilterra di Roy Hodgson che si giocano a 15. Seguono il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Russia che, sabato, ha spaventato gli Azzurri sconfiggendoli con un netto 3 a 0 nell'ultima amichevole prima dell'inizio del torneo.

    Non resta che aspettare il primo luglio quando la coppa dell'Europeo 2012 sarà alzata nei cieli di Kiev.
     
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  4. galippa
     
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    Spagna - Italia, oggi...ore 18 :) Asaen Asaen Asaen Asaen
     
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    Torna l'incubo: ... ci qualifichiamo se...




    Ci siamo già passati. Era il 2004 e, allora come oggi, c'erano gli Europei. Sulla nostra panchina sedeva quel Giovanni Trapattoni che, a questo giro, è stato eliminato dopo sole due partite. Svezia e Danimarca pareggiano 2-2 e, pur avendo gli stessi punti degli Azzurri, si qualificano costringendoci a tornare a casa. Se Spagna e Croazia, lunedì, segneranno due gol a testa la storia, ancora una volta, si ripeterà.
    Con la vittoria per 4 a 0 contro l'Irlanda, la Spagna ha emesso il primo verdetto: l'Eire è eliminata. Le Furie Rosse hanno però complicato la vita anche agli Azzurri, ai quali potrebbe non bastare sconfiggere la Nazionale di Trapattoni lunedì sera a Poznan.

    A Croazia e Spagna, infatti, basta pareggiare 2-2 per avere la certezza di qualificarsi agli ottavi di finale facendo fuori gli Azzurri. Il motivo è presto detto: se Italia, Spagna e Croazia dovessero concludere a 5 punti, per scegliere chi eliminare si guarderà alla differenza reti. Ma non ai gol segnati e subiti in tutte e tre le partite della prima fase, ma solo alle reti realizzate e subite nei confronti diretti tra le tre squadre in questione.

    Quindi, la situazione è questa: l'Italia ha già giocato contro Spagna e Croazia segnando due gol e subendone altrettanti. Si ferma quindi a 2 gol fatti e 2 gol subiti contro le avversarie a pari punti: 2/2, quota definitiva che non può cambiare.

    Avendo entrambe pareggiato con l'Italia segnando e subendo una rete ciascuna, invece, Spagna e Croazia sono al momento a quota 1/1. Nel caso in cui pareggiassero segnando due gol, salirebbero a 3 gol fatti e 3 gol subiti negli scontri diretti tra le tre squadre a cinque punti: 3/3 batte 2/2. E gli Azzurri sarebbero costretti a tornare a casa.
     
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    Navas segna a 3' dalla fine di una partita vera



    Una squadra vera in una partita comunque un po’ falsata. La Spagna è campione anche di sportività e nel finale viene a capo di una serata resa complicata soprattutto dal clima surreale in attesa del risultato dell’Italia. Alla fine, dopo che la Croazia era andata vicina due volte al gol (decisivo Casillas, soprattutto sul colpo di testa di Rakitic), il neoentrato Jesus Navas risolve il rebus e la Spagna vince il girone mandando a casa i turbolenti croati, per la gioia del presidente Uefa, Platini.



    ORGOGLIO DEL BOSQUE - «L’avevo già detto e lo ripeto – sottolinea Vicente Del Bosque – noi giochiamo pulito e vogliamo essere un esempio a tutti i livelli: sarebbe stato davvero il colmo concordare il risultato. È stata una vittoria sofferta, abbiamo rischiato qualcosa di troppo, però credo che abbiamo controllato la partita anche se non siamo stati brillanti. Abbiamo lottato per toglierci dalla testa che il pareggio andava bene e alla fine ci siamo tolti un peso. Adesso dobbiamo ritrovare il nostro stile di gioco per andare fino in fondo».

    VERGOGNATEVI – Bilic, all’addio da commissario tecnico, non vuole più parlare del biscotto andato a male, ma all’ennesima domanda sbotta: «Basta! È una vergogna che continuiate a farmi domande su questo: sono una persona seria». Il c.t. croato deve rimpiangere di aver cambiato volto alla squadra, messa in campo troppo attendista: «Avevamo i nostri piani, volevamo contenerli e attaccarli negli ultimi venti minuti. Forse meritavamo di più, ma dobbiamo congratularci con Italia e Spagna. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto».

    LA SMORFIA – Al gol di Cassano, il momento più emozionante del primo tempo, Bilic fa una smorfia che è tutto un programma e lo stadio, fino a lì immerso in un clima di festa annunciata, si zittisce. La partita vera si gioca nella ripresa: Casillas risolve anche su un tiro pericoloso di Perisic, Del Bosque scuote i suoi togliendo Torres e Silva (per Navas e Fabregas) e anche Bilic ritorna all’antico col 4-4-2 aggressivo, inserendo Perisic e Jelavic.

    NIENTE BISCOTTINO – La Croazia, che deve segnare per passare come seconda, si scopre e la Spagna in cerca del gol che vale il primo posto lo trova con una triangolazione veloce (e tutta in posizione regolare) Fabregas-Iniesta-Navas. A questo punto, con l’Italia ancora sull’1-0, il pareggio croato sfornerebbe un biscottino con i fiocchi. Ma la Spagna vigila e il gol di Balotelli scaccia tutti i fantasmi dall’Arena di Danzica.

     
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    Euro 2012: l'Inghilterra per l'Italia



    L'Italia affronterà l'Inghilterra nei quarti di finale dell'Europeo. La gara sarà in programma domenica sera (ore 20.45) a Kiev, chi vince affronterà la vincente del quarto tra Germania e Grecia.

    La squadra di Hodgson si è qualificata grazie al successo per 1-0 contro l'Ucraina. Cesare Prandelli parlando della squadra inglese aveva detto in conferenza stampa: "L'Inghilterra sta trovando un equilibrio importante, gli inglesi non lasciano nemmeno una rimessa. Hanno trovato giocatori di buona fantasia"

    La vittoria degli inglesi contro l'Ucraima è stata decisa dagli episodi e certamente farà discutere: l'Inghilterra ringrazia Rooney, in gol all'esordio grazie ad una papera di Pyatov, ma anche l'arbitro Kassai che non ha convalidato un gol (FOTO) di Dedic sempre nella ripresa. Sul pallonetto dell'attaccante ucraino, John Terry ha infatti respinto quando la palla era già oltre la linea di porta.

    Errori arbitrali a parte, la gara contro gli inglesi sembra alla portata degli Azzurri. Cesare Prandelli dovrà valutare bene le mosse tattiche per mettere in difficoltà la retroguardia avversaria e dovrà contare sul pieno recupero di Mario Balotelli che sarà fondamentale.

    Il ragazzo, che si è sfogato dopo il gol contro l'Irlanda, ha avuto un lungo chiarimento col ct. "Mario deve saper accettare le critiche e anche la panchina - ha detto Prandelli - Il suo sfogo? Non credo ce l'avesse con me..." . Il faccia a faccia a centrocampo prima dell'allenamento di martedì c'è stato e Supermario è sembrato sereno tanto da segnare un gol nella partitella.
     
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    Euro 2012: Fabregas manda la Spagna in finale, Portogallo sconfitto ai rigori




    Ci sono voluti i calci di rigore per decretare la prima semifinalista dell'Europeo 2012, e la roulette dei tiri dal dischetto ha premiato la Spagna campione in carica a discapito del Portogallo. Perchè nei 90' regolamentari e nei successivi 30' di tempi supplementari, in verità, si era visto davvero poco da parte di due squadre che fanno di tecnica e fantasia le proprie armi migliori.

    SQUADRE BLOCCATE - Invece a dominare sono state la tattica esasperata ed il timore di scoprire il fianco all'avversario. Così il Portogallo ha infoltito all'inverosimile il proprio centrocampo (cui anche Ronaldo e Nani hanno spesso dato una mano) per ostacolare l'ossessivo ed ipnotico possesso palla iberico, e la Spagna ha evitato di aumentare le proprie difficoltà alzando troppo il baricentro. La scelta di del Bosque di puntare su Negredo davanti, peraltro, non sortisce gli effetti desiderati, così nei primi 45' solo due conclusioni da fuori di Arbeloa e Iniesta regalano un sussulto ai tifosi spagnoli, mentre Casillas si spaventa solo su di un sinistro appena fuori di Cristiano Ronaldo.

    E il copione non cambia granchè nella ripresa, con tanto gioco in mezzo al campo ma due squadre sostanzialmente asfittiche in fase offensiva. Il Portogallo si fa vedere di più grazie alle punizioni di Ronaldo e ad un paio di pericolose ripartenze gettate alle ortiche per troppa fretta, mentre Del Bosque deve inserire Fabregas per Negredo e Pedro per Xavi per ritrovare verve in avanti.

    SUPPLEMENTARI - Lo si vede soprattutto nei tempi supplementari, quando il portiere portoghese Rui Patricio è chiamato a due straordinarie parate su Iniesta nella prima mini frazione e Jesus Navas (subentrato a Silva) nella seconda. E sebbene nei 90' fossero stati i lusitani a lasciare una migliore impressione, sono proprio queste due parate a portare il match ai calci di rigore.

    RIGORI SPAGNOLI - E se spesso accade che chi sbaglia il primo rigore finisce poi per vincere, l'errore iniziale di Xabi Alonso (subito pareggiato dall'errore di Moutinho) è il segnale buono per la Spagna, che non sbaglia più (Iniesta, Piquè, Sergio Ramos e Fabregas) ed approfitta della traversa colpita da Bruno Alves al quarto tiro per staccare il biglietto della finalissima. La terza consecutiva fra Europei e Mondiali.
     
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  9. *marica*
     
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    Prandelli: "E adesso state tutti molto attenti"



    torinopiazzavittorio


    L'Italia batte 2-1 la Germania e conquista la finale di Kiev dove domenica si contenderà con la Spagna il titolo di Campione d'Europa. A Varsavia va in scena la notte di Balotelli: l'attaccante azzurro realizza il gol del vantaggio al 20esimo minuto su assist di Cassano e raddoppia sedici minuti dopo. Germania annichilita e azzurri vicino al gol 3-0 in più occasioni. Al 91esimo rigore molto dubbio realizzato da Ozil.
    Napolitano: "Impresa senza aggettivi"
    Anche dopo la semifinale di Varsavia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto congratularsi telefonicamente con la Nazionale italiana: "Questa è un'impresa senza aggettivi - ha detto il Capo dello Stato - Non ci sono parole per dirvi quanto siete stati grandi".
    Prandelli: "Attenti quando si parla di Italia"
    Un Cesare Prandelli euforico commenta a caldo la vittoria contro la Germania, pochi minuti dopo la fine del match: "Una partita straordinaria, anche alla fine non ne avevamo davvero più e siamo stati costretti a difendere". Poi esce l'orgoglio di un tecnico che è riuscito a dare a questa squadra un'anima: "Noi ci siamo, dico solo che quando si parla di Italia bisogna stare tutti molto attenti''.

     
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  10. *marica*
     
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    L'Italia s'inchina alla Spagna del triplete



    spagna4_big

    Mettiamola così: siamo stati testimoni diretti di qualcosa di leggendario. Fa comunque male ed è consolatorio a dir poco ma arrendersi al cospetto della Spagna che riscrive la storia del calcio (portandosi a casa in 4 anni Europeo-Mondiale-Europeo) non è da tutti. Ci vergognavamo in Sudafrica, in Polonia-Ucraina cediamo sul rettilineo finale a schiena dritta.
    Le ossa, quelle sì, sono decisamente rotte per i troppi acciacchi (finiscono stremati o a pezzi De Rossi, Abate, Chiellini, Thiago Motta), le troppe ore di riposo in meno accumulate e soprattutto le letali e ricamatissime azioni degli spagnoli.
    A loro il triplete, a noi almeno l’onore per quello fatto vedere negli ultimi 20 giorni. Cesare Prandelli ci ha resi belli e spregiudicati, non vincenti si dirà; Pirlo ha disputato un Europeo da Pallone d’Oro finendo stritolato da chi quel trofeo lo merita da almeno quattro anni (Iniesta e Xavi). E Balotelli, l’ultimo ad arrendersi, ha forse trovato la quiete del campione che sa di esserlo. Facciamocelo bastare. Nell’Europeo 2000 vivemmo come uno scippo il golden gol di Trezeguet in finale. Qui piagnistei sarebbero da trattamento sanitario obbligatorio.


    SENZA PUNTE - Per la partita della vita Prandelli sceglie l’ormai tradizionale 4-3-1-2 con Abate al posto di Balzaretti sulla destra. Del Bosque senza punte vere, con Fabregas falso 9 e Silva ad aggredire Chiellini. Sarà la mossa che dà l’impronta alla finale.


    CHIELLINI CEDE – Il destro di Xavi al 10’, alto di pochissimo, alza il fuoco sotto la pentola. Al 14’ la frittata è già fatta: Fabregas brucia un irriconoscibile Chiellini e appoggia per Silva (l’unico in campo della Roja a non far parte né del Barcellona né del Real) che segna di testa. Per gli azzurri, mai andati sotto nel punteggio in tutto il torneo, è una ferita profonda nella fiducia. Per Chiellini invece è la fine anticipata della partita: dopo un altro pallone perso sciaguratamente, Giorgione lascia per Balzaretti. Perché rischiarlo se stava male è la domanda che si sentirà spesso ripetere nei prossimi giorni Prandelli. Irritati da alcune entrate gaglioffe, quelle della coppia Ramos-Piqué, almeno reagiamo producendo due tiri, entrambi di Cassano. Ma a Casillas fanno il solletico. E intanto il pressing altissimo dei nostri avversari ci toglie lucidità ed energie. A mandarci al tappeto è al 41’ il terzino Jordi Alba su imbeccata geniale di Xavi. Quando Barzagli stende senza pietà Iniesta lanciato in contropiede (ammonizione sacrosanta) la sensazione che stavolta rialzarsi sarà dura si fa più che palpabile.


    Messo alle strette Prandelli stravolge tutto nella ripresa, convinzioni e modulo, schierando due prime punte. Fuori Cassano, dentro Di Natale a fare coppia con Balotelli. Senza però riuscire a rompere l’incantesimo delle Furie Rosse. Che protestano, e a ragione, quando l’arbitro e i suoi quattro assistenti non vedono un rigore per fallo di mano di Bonucci. L’unico a ribellarsi al martellamento è Di Natale: al 51’ Totò ha la palla per riaprire la partita ma la tira in bocca a Casillas. Fossimo in Friuli e non in Ucraina non l’avrebbe mai ciccata, si maligna in tribuna stampa. Che sia la notte storta di Prandelli si ha la controprova quando Thiago Motta, buttato in campo per sostituire Montolivo, dopo appena 5 minuti esce in barella per infortunio costringendoci a restare in dieci. Cambi finiti, partita pure. Ma manca mezzora e gli spagnoli di Del Bosque non sono tipi da accontentarsi. In quattro minuti, dal 84’ al 88’, gli entranti dalla panchina Torres e Mata tramutano l’onorevole sconfitta azzurra in una passerella umiliante. La Spagna, campione di tutto ma proprio tutto, si crogiola nel palleggio e nella leggenda. I maestri restano loro e l'aver solo osato sfilargli la cattedra risulta alla luce della nottataccia di Kiev quantomeno offensivo.

    LACRIME AZZURRE - Per gli azzurri in lacrime a fine partita, (Pirlo aveva gli occhi umidi e Bonucci il singhiozzo per quanto piangeva), non ci sarà il bus scoperto in giro per Roma come avvenne nel 2006 ma il tributo, quello sì, è doveroso. Il primo a riconoscerlo a questa squadra sarà il presidente Napolitano, lunedì al Quirinale. Speriamo non sia l’unico.

     
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  11. Giuly96ZA/Depp
     
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    k peccato...mi sarebbe piaciuto vedere l'Italia vincere la finale..anche se gli Spagnoli sn stati veramente in gamba e velocissimi nei tiri..
     
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130 replies since 3/6/2008, 12:41   716 views
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